Il mito di Filemone e Bauci

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Tratta dalle Metamorfosi di Ovidio, la favola di Filemone e Bauci è il racconto dell’Amore, quello con la A maiuscola ed è il simbolo della fedeltà coniugale.

E’ la semplice storia di una coppia di anziani coniugi che vivevano in una povertà serena e rassegnata, godendo della reciproca compagnia e della compagnia di una grossa oca che avevano allevato, la loro unica ricchezza. Accade che Zeus desideroso di esperienze terrene e in compagnia di suo figlio Ermes, si recò in visita sulla terra. Travestiti da comuni mortali, giunsero in una città della Frigia. A causa dell’aspetto miserrimo in cui si presentarono, al momento di chiedere ospitalità ai ricchi cittadini trovarono sempre gli usci chiusi, così come chiuso alla pietà era il cuore di questa gente. Dopo aver bussato invano a tutte le porte della città, videro in lontananza una  casa fatta di canne e con il tetto ricoperto di paglia. Sconsolati fecero un ultimo tentativo e finalmente trovarono l’uscio aperto e il cuore spalancato alla carità.

In quella povera casa, gli Dei trovarono finalmente un rifugio. Il vecchio Filemone li accolse, per farli riposare dalle fatiche del viaggio, mentre la moglie Bauci, dopo aver scaldato l’acqua, la portò agli ospiti per permettere loro di lavarsi e rimuovere dal corpo e dai piedi la polvere del viaggio.

Venne servita la cena, innaffiata da una piccola quantità di vino che i due vecchi offrirono agli dei, ma nonostante i bicchieri venissero svuotati più e più volte, il livello di liquido nella brocca non scendeva mai.

Rendendosi conto di trovarsi di fronte a Dei, provarono vergogna del misero pasto preparato e decisero di sacrificare quanto avevano di più prezioso: l’oca.  Giove commosso dal gesto li fermò.

Riacquistato lo splendore della divinità, Zeus chiese ai due coniugi di recarsi in cima al monte in quanto, per punizione divina, l’intera città sarebbe stata ben presto sommersa dalle acque.

I due vecchietti appoggiandosi al bastone e sostenendosi l’uno con l’altra obbedirono e a fatica raggiunsero la cima del monte.  Della ricca e inospitale cittadina rimase solo la loro capanna che si trasformò in tempio.

I due vecchi tutti tremanti di fronte al prodigio caddero in ginocchio chiedendo perdono, ma Giove, per ringraziarli dell’ospitalità, volle esprimere la sua gratitudine  esaudendo un loro desiderio.

Chiesero di poter chiudere gli occhi nello stesso momento, in modo da non vedere la morte del compagno e della compagna e di rimanere per sempre uniti.

Quando giunse il momento del distacco terreno Bauci vide i bianchi capelli di Filemone trasformarsi in fronde e Filemone vide Bauci mettere radici.

Uno fu trasformato in quercia e l’altra in una florida pianta di tiglio. I due tronchi  si attorcigliarono tra loro e si unirono per sempre.

L’albero meraviglioso che nacque  fu venerato per secoli.