{"id":85,"date":"2018-11-09T19:05:55","date_gmt":"2018-11-09T18:05:55","guid":{"rendered":"https:\/\/oggisi.it\/?page_id=85"},"modified":"2019-02-12T14:29:43","modified_gmt":"2019-02-12T13:29:43","slug":"torricella-peligna","status":"publish","type":"page","link":"https:\/\/oggisi.it\/torricella-peligna\/","title":{"rendered":"Torricella Peligna"},"content":{"rendered":"

Manuela<\/strong><\/span> racconta:<\/em><\/p>\n

Torricella<\/span><\/strong> \u00e8 il luogo che chiamo casa<\/strong>. Ognuno ha la sua. Questa \u00e8 casa mia<\/strong>.<\/p>\n

Sono nata e cresciuta in questo piccolo borgo di montagna, che si affaccia su una vallata al cui orizzonte \u00e8 visibile una fascia di mare blu. La Majella<\/span> <\/strong>madre da una parte e il mare dall\u2019altra.”<\/p>\n\n

\n\n\t\n\t\t\n\n\t\t\t\n\t\t<\/a>\n\n\t\t\n\t\t\n\n\t\t\t\n\t\t<\/a>\n\n\t\t\n\t\t\n\n\t\t\t\n\t\t<\/a>\n\n\t\t<\/div>\n\n\n\n

La storia<\/strong><\/span><\/h4>\n

Le origini di Torricella sono antichissime: la sua fondazione risale alla fine dell\u2019epoca romana, quando gli esuli della citt\u00e0 di Juvanum si rifugiarono in luoghi pi\u00f9 difficili da raggiungere, per la conformazione del territorio.<\/p>\n

Notizie certe di questo borgo si hanno dal XII secolo, periodo al quale risale la Chiesa di San Giacomo Apostolo, che domina l\u2019attuale Corso Umberto I, via principale del paese.<\/p>\n

\"Torricella\"<\/p>\n

Torricella oggi \u00e8 un luogo turistico attraente, un piccolo borgo rimasto autentico, dove \u00e8 possibile godere di aria pulita, cibi genuini, passeggiate nella natura e panorami stupefacenti.<\/p>\n\n

\n\n\t\n\t\t\n\n\t\t\t\n\t\t<\/a>\n\n\t\t<\/div>\n\n\n\n
\n

Vi consigliamo di visitare:<\/strong><\/p>\n<\/header>\n

PINETA COMUNALE \u201cANTONIO PORRECA\u201d<\/strong><\/span><\/h4>\n
<\/section>\n
<\/section>\n
<\/section>\n
\n
\"Pineta\"
Pineta<\/figcaption><\/figure>\n

La pineta di Torricella assisa sul dolce colle, delizia delle nuove generazioni cresciute sotto i suoi pini, si distingue come una delle pi\u00f9 preziose oasi di verde per la vita piacevole e per la splendida posizione tra il mare e la Maiella. E\u2019 nata nel 1922 su una collina arida e franosa grazie alla geniale idea di Antonio Porreca, il quale, oltre a progettare la realizzazione della pineta, dedic\u00f2 molte energie per l\u2019impianto e l\u2019attecchimento dei pini, degli abeti e delle tuie. L\u2019amore per la pineta contagi\u00f2 subito tutti gli abitanti del paese che con grande partecipazione popolare hanno contribuito a fortificare  al nascere i giovani pini. La pineta \u00e8 diventata ben presto il simbolo di Torricella Peligna. Insieme al geniale progettista, va ricordato, per lo stesso amore e dedizione alla pineta, un altro Torricellano: Luigi Di Iorio , guardia comunale, per la pineta custode fedele ed inesorabile. Oggi \u00e8 meta di molti turisti che godendosi la dolce frescura estiva, possono usufruire di aree pic-nic, percorsi per passeggiate nel verde e di attrezzati parchi gioco per bambini.<\/p>\n

CHIESA  DI  SAN GIACOMO APOSTOLO<\/strong><\/span><\/h4>\n
\"San
San Giacomo<\/figcaption><\/figure>\n

La chiesa Di San Giacomo Apostolo risale all\u2019 XI secolo. Nella Bolla di Papa Alessandro III che confermava gli antichi confini  della Diocesi di Chieti, figura l\u2019 \u201cEcclesia Sancti Jacobi de Turcella<\/strong><\/span>\u201d.
\nLa Chiesa pur essendo molto antica nel tempo \u00e8 stata pi\u00f9 volte ampliata e ristrutturata a seguito di numerosi  terremoti. Presenta in facciata caratteri dell\u2019architettura classica. Ha un impianto a tre navate con abside centrale, completamente trasformato in gusto barocco. La navata centrale risulta coperta da volte a botte lunettata,  mentre le due navate laterali sono definite da volte a vela ; nella parte esterna le lesene ne evidenziano le ripartizioni. L\u2019alzato si sviluppa con una serie ritmata di paraste corinzie con sovrastante cornice a dentelli.<\/p>\n

La porta e la finestra centrale sono contornate da stipiti lavorati. Esternamente sull\u2019architrave c\u2019 \u00e8 il timpano triangolare. Nella chiesa troviamo numerose opere di grande valore artistico: un quadro raffigurante San Giacomo Apostolo, dipinto dalla Signora Tilli, allieva del Michetti; una statua della Madonna  del Rosario scolpita in legno dorato e colorato di scuola Napoletana risalente al \u2018700, una statua di San Marziale Martire,  in legno colorato e dorato proveniente da Roma ( prima met\u00e0 del XVIII secolo); una statua di San Vincenzo Ferrari, in legno  dorato, opera  abruzzese del \u2018700; la pisside grande  d\u2019argento di scuola napoletana (sec . XVII) e calici ed ostensori d\u2019oro e d\u2019 argento del \u2018 700.<\/p>\n

SANTUARIO DELLA MADONNA DELLE ROSE<\/strong><\/span><\/h4>\n
\"Madonna
Madonna delle Rose<\/figcaption><\/figure>\n

Costruita nel 1550, la Chiesa si presenta ancora oggi nella sua veste Rinascimentale sia nell\u2019impianto che nell\u2019apparato decorativo. Tutta la struttura beneficia di un recente restauro, visibile dalle mura esterne e dalla facciata dalle linee Rinascimentali, che presenta un profilo a capanna con coronamento a spioventi di forma convessa, delimitati superiormente da una triplice fila di romanelle annegate nel muro. Il profilo si interrompe al centro con un campanile a vela. Il portale, i cantonali, il campanile e le finestrelle ai lati dell\u2019ingresso sono in pietra. Il portale , con stipiti e architravi decorati a fasce \u00e8 coronato dall\u2019arco della lunetta anch\u2019essa decorata al centro da una rosetta. L\u2019interno, ad aula unica \u00e8 diviso in due campate da un arco trasversale e coperto con volte a vela. Il presbiterio \u00e8 sopraelevato rispetto al resto della chiesa ed ospita l\u2019 altare maggiore realizzato in stucco dipinto. Nella pala, all\u2019interno della nicchia, si conserva l\u2019 antica statua della Madonna col Bambino. <\/p>\n

EREMO DI SAN RINALDO<\/strong><\/span><\/h4>\n
\"San
San Rinaldo<\/figcaption><\/figure>\n

Il piccolo centro di Fallascoso, frazione di Torricella Peligna, custodisce la dimora di San Rinaldo eremita. La grotta del Santo e l\u2019adiacente chiesa rurale si trovano alla base di una grossa rupe, appena fuori dal centro abitato. Da un piccolo pianoro pavimentato a lastroni, si prende un ripido sentiero parzialmente scalinato che porta alla base della rupe. Di fronte ad essa si trova la cappella dedicata al Santo eremita, con una piccola finestra posta in facciata e all\u2019interno, in una nicchia sull\u2019altare, la statua in cartapesta raffigurante S. Rinaldo. Il campanile \u00e8 molto originale dal momento che sfrutta la rupe sovrastante la chiesa, ponendo sulla sua sommit\u00e0 un piccolo arco che sorregge la capanna. L\u2019invito a costruire una cappella presso la grotta di S. Rinaldo venne dal Vescovo di Chieti Monsignor Saggese, come si legge nella Visita pastorale del 1838. Una lapide posta sull\u2019ingresso della chiesa ricorda che venne realizzata grazie a Camillo Di Valerio e terminata nel 1844. A pochi metri dalla chiesa si apre la grotta in cui, secondo la tradizione, ha vissuto S. Rinaldo. La grotta \u00e8 molto stretta e non presenta alcuna traccia di utilizzo. San Rinaldo viene festeggiato il 7 maggio, ricorrenza della morte, e il 28 agosto. Precedentemente il Santo veniva festeggiato sul pianoro della grotta stessa ma, a causa delle rocce pericolanti, la festa venne spostata nel paese.<\/p>\n

LA TORRE<\/strong><\/span><\/h4>\n
\"Torre\"
Torre<\/figcaption><\/figure>\n

Sorge sulla parte vecchia del paese e precisamente sul punto pi\u00f9 alto di Torricella. Eretta in ricordo delle 103 vittime civili del secondo conflitto mondiale, fu inaugurata il 3 settembre del 1961.<\/p>\n

Il monumento si alza per  venti  metri e dall\u2019interno \u00e8 possibile salire fino al vertice per ammirare un panorama a 360 gradi che abbraccia il massiccio della Maiella, le vallate del Sangro-Aventino, Monte Pallano e il mare Adriatico. I nomi dei caduti civili sono scolpiti ai lati del monumento. Progettata dall\u2019artista Lucci di Pennadomo, dedicata ai 150 caduti della Prima guerra Mondiale, ai quali si aggiunsero  i caduti in  Russia e in Albania durante il Secondo Conflitto Mondiale, la Stele ai Caduti di tutte le guerre sorge sulla parte pi\u00f9 alta della Pineta Comunale \u201cAntonio Porreca\u201d.<\/p>\n<\/section>\n

Risorse utili<\/strong><\/span><\/h4>\n